MERAVIGLIE PRESENTA
Ho sempre amato il circo per la sua innata capacità di generare sogni ed emozioni e di risvegliare la poesia in grandi e piccini.Da bambina mi piaceva arrivare molto tempo prima dell’inizio dello spettacolo, gironzolavo intorno attratta dall’architettura e dai colori dello chapiteau, avvicinandomi un pò furtiva come se volessi scovare qualche segreto. Poi andavo verso l’ingresso, quelle tende socchiuse dalle quali traspariva una calma surreale…quando si avvicinava l’ora di entrare cambiava tutto, come se ciò che stava sotto il tendone creasse un vortice che mi trascinava dentro. Varcavo cosi quello che per me era un portale magico, una meraviglia.
Tutti abbiamo dei sogni, alcuni sono gli stessi di quando eravamo piccoli, altri si sono trasformati con noi, altri ancora sono nuovi, frutto del tempo che viviamo.
Il circo è questo, un’arte che genera sogni adeguandosi a una società che cambia sempre più velocemente.
Il virtuosismo del corpo ha scoperto nuove conquiste, la spettacolarità dei numeri non è la stessa, la commedia clownesca ha forme e contenuti diversi, il fascino legato agli animali, va verso continue mutazioni.
Prima dell’avvento dei mass-media e dell’era della globalizzazione, il serraglio (zoo viaggiante) era per il pubblico qualcosa di eccezionale, animali sconosciuti, misteriosi e temibili, per non parlare della figura del domatore di “belve feroci” che fino agli anni 70 era una vera e propria star. Una sorta di eroe senza paura.
Il pubblico si immedesimava con il domatore che in un certo senso rappresentava la vittoria dell’uomo sulla natura selvaggia. Oggi questa condizione è mutata per una presa di coscienza sociale riguardo i problemi ambientali ed etologici. Difatti il pubblico ha cominciato a immedesimarsi con gli animali. Ologrammi e laser, tecnologie specchio di una società attratta dall’illusione sono entrate a far parte dei numeri circensi riuscendo così a riportare sotto lo chapiteau una parte di pubblico che si era allontanata, catturandoli però con tradizione e poesia.
Il circo, come sempre ha fatto dalla sua nascita, si sta adattando alla nostra epoca cercando di trasformarsi mentre è in cammino su una strada non sempre facile, tra un equilibrismo ed un altro, tra un dramma ed una commedia.
Il progetto continua monitorando sia le nuove tecnologie che le eventuali leggi che regolamenteranno l’uso degli animali e quello che ne conseguirà.